Halabja Stories

COM’È NATO IL PROGETTO
Se anche voi che state leggendo avete studiato fin dalle elementari la Mesopotamia e la mezzaluna fertile e avete sentito parlare del Medio Oriente, dell’Iraq e del Kurdistan, allora potrete immaginare alcuni dei pensieri che ci hanno accompagnato fino ad Halabja, una cittadina curda nel nord est dell’Iraq al confine con l’Iran.

Un gruppo di attivisti è partito, con età ed esperienze diverse, gente tosta che nella vita ha deciso di schierarsi con gli oppressi e le oppresse del mondo, con coloro che vivono in povertà e che hanno subito la violenza e la guerra.
NWE, ‘’nuovo’’ in curdo, è un’associazione di Halabja che ha vari progetti sociali ed ecologici rivolti soprattutto alle donne: donne della città, ma anche dei vicini campi profughi, donne irachene, ma anche siriane e iraniane, donne curde, arabe e dei numerosi gruppi etnici e religiosi che popolano l’area.

IN COSA CONSISTE “HALABJA STORIES”

Per sostenere NWE nei sui progetti, abbiamo deciso di far conoscere uno dei dolori più grandi del popolo curdo qui in Italia, il bombardamento chimico di Halabja. Durante la guerra tra Iraq e Iran degli anni ’80 (1980-1988), il regime di Saddam sedò brutalmente le ribellioni curde a nord attraverso l’uso di armi chimiche. Decine di migliaia di curdi furono uccisi durante il conflitto, e centinaia di migliaia furono costretti a lasciare il Paese.

Per farlo abbiamo realizzato una mostra itinerante affiancata da eventi di varie tipologie (concerti, conferenze, rappresentazioni teatrali, raccolta fondi tramite vendita di oggetti rappresentativi). Abbiamo realizzato nel mese di Novembre e Dicembre diversi eventi e ne organizzaremo altri durante il 2020.

L’intento è quello di avvicinare e sensibilizzare il pubblico italiano alle tematiche relative al popolo curdo e alla loro realtà, cercando attraverso un evento passato di raccontare ciò che purtroppo questo popolo subisce tutt’oggi.

CHE COSA SOSTIENE CONCRETAMENTE “HALABJA STORIES”

NWE ha una radio che tratta degli argomenti più vari, dalle questioni di salute a quelle della gestione della città, dallo sport alle notizie locali, ed è gestita dalle donne dell’associazione, che fanno da speaker, da tecniche dell’audio e si occupano della programmazione dell’intero palinsesto. Sono attivi progetti ambientali, per ridurre l’utilizzo della plastica e la riqualificazione dei terreni avvelenati dalle sostanze tossiche usate nel bombardamento dell’88.

Nella visita agli spazi dell’associazione abbiamo potuto conoscere alcune volontarie e delle insegnanti che organizzano una scuola di inglese e corsi di musica per i bambini e le bambine, mentre le mamme assieme ad altre donne imparano a lavorare a maglia per prodursi i vestiti di cui necessitano o che poi potranno vendere.

L’accoglienza, i sorrisi, i volti e le storie che abbiamo incontrato ad Halabja sono ormai parte di noi, in tutti è vivo il desiderio di tornare, tutti ci teniamo al progetto che abbiamo chiamato “Halabja stories”.

Questo sarà il nostro primo piccolo contributo a NWE, alle donne, ai bambini e a tutte le persone che stanno cercando di costruire una convivenza pacifica, giusta ed egualitaria, rispettosa delle diversità dei singoli e attenta alle necessità dei più deboli e in difficoltà.

COSA FAREMO CON IL RICAVATO DELLE NOSTRE INIZIATIVE

I proventi della raccolta fondi legata alla mostra verranno devoluti a NWE per realizzare un laboratorio di cucito che darà impiego alle donne che si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità.

Nel primo progetto di realizzazione saranno delle sacchette di cotone o altro materiale come pezzi di stoffa riutilizzata, in particolare in ottica di circolarità. Questo darà un forte impulso ambientale nell’evitare utilizzo di buste di plastica che sporcano la vie, inquinano nella produzione e compromettono l’ambiente circostante la città. Questo progetto, fa parte di un programma più ampio di NWE chiamato “Green City Halabja” che si propone di operare a vari livelli per la riqualificazione dell’ambiente cittadino e rurale, ancora contaminato dalla diffusione delle sostanze tossiche del bombardamento, e per la sensibilizzazione della popolazione, soprattutto giovane, rispetto ai temi della protezione e cura dell’ecosistema naturale.

Il programma prevede molte altre attività: dalla piantumazione di alberi e la creazione di spazi verdi pubblici all’organizzazione mensile di escursioni dedicate a sole donne sulle montagne vicine, con l’idea di promuovere una maggiore partecipazione ed iniziativa femminile nella vita pubblica della comunità.

 Tutti i proventi raccolti dalla campagna andranno per coprire i costi di produzione della mostra ed a sostenere direttamente il progetto “Green City Halabja”.

Le attività in Italia sono infatti realizzate da attivisti e volontari.

Ed è dal frutto del lavoro di volontari e attivisti ha portato a Dicembre a portare un primo contributo economico e un gesto di fiducia e collaborazione.

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